Un tubo nero in mezzo al traffico e la storia di una squadra
Caos incredibile nella città di Milano, stop & go di macchine all’alternarsi dei colori del semaforo e degli umori della gente! Grande frenesia… trambusto, confusione! Anch’io preso da una giornata complessa fatta di un’agenda piena di cose da fare, guido indifferente, reattivo solo al ritmo stonato del traffico! Mi fermo di colpo, 4 frecce, parcheggio su strisce pedonali! Devo carpire un momento fondamentale! Un gruppo di operai con tute variopinte, luccicanti! Non posso non vederli! Non posso non vedere quello che stanno facendo!
La macchina, si arresta, quasi fosse una parte del mio cervello! Attraverso la colonna di macchine zigzagando tra chi insiste nel non farmi passare! Arrivo a quel gruppo di operai… estraggono dalle viscere della terra un lungo serpentone nero! Un grosso cavo telefonico! Un grossissimo tubo nero attraverso il quale passano milioni di bit, milioni di film, di migliaia d’immagini, di testi e di parole… Chiedo, un pezzo di quel tubo, una traccia da portare in qualche scuola per mostrare ai giovani la fisicità dell’informazione, la materialità delle parole digitali che passano dentro quel cavo nero!
Gli operai sono increduli! Scherzi a parte? Iene? Un programma per prenderli in giro? No, realizzano al volo… un pezzo di tubo per dare loro la possibilità di spiegare il loro lavoro! Il tutto in un secondo, si tuffano a dire, a spiegare le caratteristiche del cavo, il perchè, il per come della loro professione, eccoli sorridenti, contenti che la loro storia è diventata una storia da raccontare… Un grazie a quella squadra che ha saputo dare un valore culturale ad un pezzo di cavo da 2400 fili, 1200 telefoni, gli abitanti di un piccolo comune italiano!
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